La riscoperta dell’Auditorium Mecenate a Roma

Mecenate dormiva sopra alle terme, al di sopra del calore e del rumore delle acque; la sua villa era costruita in modo tale che offrisse una vista continua sulla città, soddisfacendo i capricci della sua vita molle” (Seneca – Epistulae Morales ad Lucilium 114.6). Della grande e lussuosa residenza di Mecenate con giardini sull’Esquilino, probabilmente costruita sopra le rovine di un’area cimiteriale bonificata, rimane il cosiddetto Auditorium. Era un luogo di incontri letterari e politici, frequentato da autori come Orazio e Virgilio. Ne parlano – oltre a Seneca che criticava Mecenate per la “sua vita molle” e il lusso eccessivo esibito della sua villa – Strabone, Tacito e Frontino. Oggi lo spazio dell’Auditorium – che ha perduto la sua volta originaria e fu coperto da un tetto a capriate a seguito degli scavi diretti da Virginio Vespignani (1874) – conserva ancora la sua imponente aula semipogea con la sua esedra gradonata forse di epoca neroniana (potrebbe essere stata impiegata per far scorrere e scivolare l’acqua più che ospitare le sedute degli ospiti/spettatori), le nicchie sui fianchi con resti di affreschi e la rampa di accesso con lacerti di un pavimento in opus spicatum. Approvato il progetto esecutivo da noi curato per il restauro, un piccolo scavo archeologico, l’adeguamento impiantistico, la nuova biglietteria con nuovo accesso senza barriere, oggi è stato effettuato il primo sopralluogo in presenza dei funzionari della Soprintendenza e della Sovrintendenza capitolina, dell’impresa De Feo Restauri srl e dell’arch. Antonio Zavarella che con il suo gruppo dirigerà i lavori e che ancora una volta ringraziamo per averci coinvolto e assegnato questo entusiasmante progetto.

Le foto del sopralluogo
IT