Nel nostro speciale “Architettura e inclusività” su Il Giornale dell’Architettura, il settimo contributo è un’intervista di Ubaldo Spina a Edoardo Carloni, membro del CdA e responsabile marketing di Ponte Giulio, azienda umbra che progetta arredi bagno con un equilibrio raro tra sicurezza, efficienza ed estetica. L’intervista parte da una riflessione ispirata al libro di Marianella Sclavi, “L’arte di ascoltare e mondi possibili”: troppo spesso il nostro modo di pensare è limitato da “cornici” rigide, mentre l’inclusione richiede di espandere lo sguardo. Carloni sottolinea un concetto fondamentale: il benessere non può che discendere da un clima di sicurezza. Come posso godermi il momento e l’ambiente che mi circonda se non mi sento sicuro? Da questa consapevolezza nasce il metodo di Ponte Giulio, basato sull’analisi approfondita delle esigenze e delle criticità per sviluppare soluzioni che garantiscano massima funzionalità senza rinunciare all’arredo. Un approccio che trasforma l’azienda in un vero e proprio laboratorio, dove ogni progetto è affrontato in maniera sartoriale. Ponte Giulio dimostra che un bagno accessibile non deve essere “ospedaliero”, ma può coniugare sicurezza, comfort ed eleganza. Un tema che si lega ai contributi precedenti dello speciale e che continueremo ad approfondire nei prossimi articoli.